Si dice che gli organi di comunicazione non abbiano responsabilità della psicosi coronavirus che stiamo vivendo in questo periodo ma… ne siamo proprio certi?
Qui di seguito una veloce raccolta di titoli sproporzionati, di traduzioni errate e di fake news.




Queste, sommate ad altre informazioni e dichiarazioni esasperate, hanno fatto sì che per la stampa estera l’Italia sia un Paese capitolato sotto uno scenario apolittico in buon stile “World War Z”.
In un recente servizio della CNN, ad esempio, vengono mostrati gli scaffali vuoti dei supermercati, si parla delle 50.000 persone in isolamento e sui canali televisivi vengono mostrate immagini di una Casalpusterlengo deserta.
Amici mi riportano che all’estero, al momento, la paura dell’italiano c’è, soprattutto se affetto da sintomi influenzali. Per crearsi un pò di spazio attorno in luoghi affollati basta mostrare di essere italiano con qualche riconoscibile espressione, starnutire e… voilà, il gioco è fatto!
Seychelles, Giordania e Mauritius hanno già vietato l’ingresso ai passeggeri dei voli provenienti dall’Italia. Altri Paesi invece, come l’Olanda, Francia, Austria, stanno prendendo le legittime misure precauzionali.
E voi che ne pensate? Aldilà dell’oggettiva emergenza che Italia e tutto il mondo sta fronteggiando, si sarebbe potuto gestire meglio la paura nel nostro Paese con una informazione più attenta e controllata nei toni?
Sono d’accordissimo! Io studiai a Urbino e il mio accento regionale si sentiva eccome! Ero l’unica di Biella con quella…
Grazie mille!! È un concetto nel quale credo moltissimo.. l’unione fa davvero la forza, e la differenza 😊 sono contenta…
Hai tanta energia e le tue idee le condivido appieno. Collaborazione, condivisione, unione di cervelli e non isolamento. Sono felice…
[…] “Promemoria” dopo la lista “lavoro” è quella più importante: è come una specia di hard disk esterno nella quale…
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la penso anche io come te Silvia 🙂 sai che noia se fossimo tutti uniformati nell’accento e in una pronuncia…