Si dice che gli organi di comunicazione non abbiano responsabilità della psicosi coronavirus che stiamo vivendo in questo periodo ma… ne siamo proprio certi?

Qui di seguito una veloce raccolta di titoli sproporzionati, di traduzioni errate e di fake news.

Libero dà la responsabilità della diffusione al governo e definisce il coronavirus come “strage”
Leggendo il titolo de “La Repubblica” sembra che siano messe in quarantena molte più zone e persone rispetto a quella che è la realtà.
Il titolo del Corriere della Sera sulla falsa riga di Gino Paoli con “Quattro amici al bar”
TGCOM ha trasformato il termine “recovered” che significa guariti in “ricoverati”. Ecco che subito passiamo da 13.147 guariti a 13.147 ricoverati.

Queste, sommate ad altre informazioni e dichiarazioni esasperate, hanno fatto sì che per la stampa estera l’Italia sia un Paese capitolato sotto uno scenario apolittico in buon stile “World War Z”.

In un recente servizio della CNN, ad esempio, vengono mostrati gli scaffali vuoti dei supermercati, si parla delle 50.000 persone in isolamento e sui canali televisivi vengono mostrate immagini di una Casalpusterlengo deserta.

Amici mi riportano che all’estero, al momento, la paura dell’italiano c’è, soprattutto se affetto da sintomi influenzali. Per crearsi un pò di spazio attorno in luoghi affollati basta mostrare di essere italiano con qualche riconoscibile espressione, starnutire e… voilà, il gioco è fatto!

Seychelles, Giordania e Mauritius hanno già vietato l’ingresso ai passeggeri dei voli provenienti dall’Italia. Altri Paesi invece, come l’Olanda, Francia, Austria, stanno prendendo le legittime misure precauzionali.

E voi che ne pensate? Aldilà dell’oggettiva emergenza che Italia e tutto il mondo sta fronteggiando, si sarebbe potuto gestire meglio la paura nel nostro Paese con una informazione più attenta e controllata nei toni?