Negli ultimi giorni mi è capitata una cosa strana. Durante questo primo periodo da freelancer ho sempre lavorato molto in solitaria e anche espresso apertamente quanto questo fosse l’unico aspetto a cui mi era difficile abituarmi.
È andata meglio quando ho avuto la possibilità di lavorare in un ufficio, circondata da colleghi con diverse esperienze e di un settore differente dal mio. Però, mancava ancora un tassello… potermi confrontare con professionisti che condividono lo stesso obiettivo o la stessa passione per le lingue. Anche semplicemente la possibilità di fare un brain storming di tanto in tanto.
Lunedì sera ho seguito un webinar su Instagram e su come costruirsi il personal branding che ho trovato davvero interessante ma quello che ne è venuto dopo è stata la parte migliore. Ho fatto la conoscenza, seppure virtule, di tante libere professioniste dei più svariati settori con le quali ho parlato, condiviso i nostri percorsi, gli obiettivi e le aspirazioni future. Con alcune in particolar modo c’è stata subito sintonia ed è nata la voglia di collaborare e di darsi una mano.
Martedì mattina, poi, ho invece partecipato ad una riunione della mia città (Biella) che al momento si svolge virtualmente e che raggruppa tanti imprenditori. Si fa network, si parla, ci si scambiano idee ed opinioni con l’obiettivo di costruire qualcosa di grande e di strutturato. Ieri mattina, come l’altra sera, ho avuto la bellissima sensazione di aver trovato il mio posto pur continuando a lavorare da freelancer e dovendomi, per forza di cose, chiudere in una bolla immaginaria quando scrivo o traduco.
Tutti hanno quindi voglia di collaborare, ci si vergogna solo a chiederlo. Basta soltanto che qualcuno dia l’incipit e il meccanismo si mette in moto da solo.
Probabilmente non ci si osa a chiedere una collaborazione forse perché questa implica che ci si esponga, che si racconti un po’ di sé. O forse perché, proponendo di collaborare, temiamo di apparire meno esperti.
Personalmente non l’ho fatto prima con alcune colleghe perché benché sappia di essere brava nel mio lavoro, so anche di essere l’ultima delle freelancer nate e mi sento in una posizione sicuramente meno esperta rispetto a tanti altri professionisti che sono nel settore da molto più tempo. È stato chiaramente un errore, dettato dalla insicurezza o da quello che può essere identificata con la “sindrome dell’impostore” ovvero il tipico paradossale timore delle persone che in realtà sono competenti ma che come inconsciamente non si sentono all’altezza del compito.
Le collaborazioni sono però fondamentali per crescere come professionisti, per scambiarsi opinioni, idee e anche per estendere la propria rete di conoscenze. Del mio lavoro amo la possibilità di lavorare con Clienti e aziende provenienti da tutto il mondo e, allo stesso modo, trovo entusiasmante l’opportunità di potermi confrontare con professionisti del mio settore o differenti, di zone, Paesi e persino continenti diversi dal mio.
Grazie quindi a queste due giornate che hanno illuminato questa complicata settimana e che mi hanno permesso di crescere, un pezzettino di più.
E tu, cosa ne pensi della collaborazione tra professionisti dello stesso o di altro settore?
Vuoi collaborare con me? Scrivimi!
Hai tanta energia e le tue idee le condivido appieno.
Collaborazione, condivisione, unione di cervelli e non isolamento.
Sono felice che tu sia arrivata nel nostro spazio.
Together Everyone Achieves More
Grazie mille!! È un concetto nel quale credo moltissimo.. l’unione fa davvero la forza, e la differenza 😊 sono contenta anche io della nuova possibilità!