Lo confesso, non ho rispettato la tabella di marcia che prevedeva la pubblicazione di diversi articoli sul blog, in questi mesi. Ebbene sì, mi sono persa in un tunnel lavorativo-organizzativo di dimensioni fotoniche. Tra poco arriverà la nostra polpetta che quotidianamente sta dando calci, pugni e segnali dal futuro, tanto da farci pensare che voglia nascere prima. E questo cosa comporta per una quasi-mamma freelance?
Organizzazione, pianificazione e non pensare di essere una wonder woman.
Rendermene conto, forse, è stata la cosa più complessa. Accettarlo, non ne parliamo nemmeno. Non ho mai sbandierato troppo la gravidanza ma mi sono resa conto che questi mesi sono stati un banco di prova fisico e mentale non indifferente.
Nessuno parla mai di quanto sia difficile rendersi conto dei propri limiti e di come li si affronta. Quindi, inizio io.
I primi mesi sono andati via veloci a ritmo di saltelli per la città tra vari appuntamenti, corsi di lingua, incontri con clienti. Mi sentivo leggera come una farfalla. Tanto da riuscire ad aprire nel mese di luglio il mio ufficio/scuola di lingua, trasportando e montando mobili (con l’aiuto di quel sant’uomo di Alberto, ovviamente), pulendo vetrine, alzando le saracinesche al mattino presto e abbassandole a pomeriggio tardi-sera.
A metà estate, con quei pochi giorni di caldo che abbiamo avuto nella mia città, ho iniziato a risentire delle prime fatiche… e del peso. Quella farfalla aveva fatto un passo indietro ed era tornata ad essere un bruco cicciottello e morbidoso. Ma nulla poteva fermarmi! La sveglia suonava ancora alle 6, l’allenamento quotidiano era sempre presente, i corsi di lingua anche ma gli appuntamenti dal vivo con i clienti un po’ meno. Vai che ce la fò!
Poi è arrivato metà settembre, il mese dell’esplosione fisica ad una forma decisamente tonda, con l’insonnia, il mal di schiena, i dolori alle ossa che neanche mi fossi allenata a crossfit con The Rock, i corsi di lingua che finiscono e la forza di andare in ufficio che viene meno. Sono passata dall’andare a piedi da casa a lavoro a cercare un posteggio per l’auto nei primi 50 metri dalla porta del mio ufficio. Altrimenti era tutto un che palle, ma possibile che debba camminare così tanto??!
La fortuna dell’essere freelance è poter però lavorare ovunque si voglia, da casa o dal divano, un esempio a caso.
E dal divano, effettivamente ho portato avanti gli incarichi sistematici di traduzione. Peccato che nella mia splendida pianificazione non abbia considerato che la polpetta potesse arrivare prima del termine previsto e qui è scattata la mia corsa contro il tempo, a recupero dell’organizzazione della quale andavo tanto fiera ma che, in realtà, faceva acqua da tutte le parti.
TO DO LIST di una freelance in ritardo con una bimba in possibile anticipo:
- completa le traduzioni rimanenti con tre settimane di anticipo
- scrivi gli articoli che devi consegnare a fine mese
- sistema le fatture
- pianifica gli appuntamenti rimasti
- organizza i corsi di lingue del prossimo anno
- prepara i contenuti social che pubblicherò quando non avrò tempo
- prevedi e provvedi in generale
Così, ad oggi, sono ancora qui sul divano davanti al pc a suon di calci, pugni, contrazioni preparatorie, sperando che polpetta mi conceda giusto un paio di giorni di bonus per recuperare un po’ di forze e dormire senza puntare sempre la sveglia alle 6.
“Ma così trascuri già la bimba”, mi sono sentita dire. Non è vero.
Il fatto che mi stia dedicando ancora al lavoro al nono mese non fa di me una quasi-mamma meno degna di altre.
Ho avuto l’immensa fortuna di stare bene acciacchi a parte ma in tutto questo, oltre a preparare tutto per il suo arrivo (con il grande aiuto della santa mamma, suocera, nonne e marito), ho rallentato il mio ritmo per quanto la libera professione me lo permetta, una strada che io ho voluto intraprendere, che amo e della quale vado fiera. Quando sono al pc, le parlo, le faccio ascoltare la musica, gioco con i suoi movimenti, mentre mi preparo il caffè dec faccio squat, affondi, esercizi per il bacino per ottimizzare il tempo.
Le sto insegnando che nel panorama delle mamme esistono anche quelle freelance/libere professioniste e, anche se la fatica è (e sarà) tanta, quanto mi piace esserlo! Non esiste una scala meritocratica quando si parla di mamme, lo siamo tutte, ognuna con i propri impegni e ritmi di vita. Come me, ce ne sono tantissime da cui posso prendere spunto e che sono una costante fonte di arricchimento personale (in primis, mia mamma- momento coccola).
Sorseggio il mio caffè dec e faccio qualche esercizio per le gambe ma intanto salvo questo post… non si sa mai che sia il giorno giusto per nascere.
Nel frattempo, tieni d’occhio i miei corsi di lingua perché presto ci saranno interessanti novità, oppure iscriviti alle mie newsletter per ricevere aggiornamenti su traduzioni, corsi di lingua e un po’ di vita da freelance!