Il luogo comune sulla lingua spagnola è che basti aggiungere una S alla fine delle parole ed il gioco è fatto. Lo so che almeno una volta l’hai pensato o fatto anche tu. Peccato che burro” in spagnolo significhi burro”ma non quello che spalmi sul pane, bensì un animale… l’asino! Con questo ultimo articolo della serie ” Un viaggio tra le lingue” oggi concentrandomi su italiano e spagnolo, ti do il mio benvenuto nel meraviglioso (e a volte ingannevole) mondo delle lingue romanze, dove italiano e spagnolo sembrano fratelli, ma in realtà sono cugini che, ogni tanto, si capiscono… e altre volte litigano su chi ha ereditato cosa dal latino.

Origini comuni: il latino come antenato

Tanto l’italiano quanto lo spagnolo derivano dal latino volgare, la lingua parlata dal popolo dell’Impero Romano (niente a che vedere con il latino classico delle orazioni di Cicerone, insomma). Con l’espansione dell’Impero e la sua successiva caduta, il latino si frammentò e si evolse in diversi dialetti regionali che, con il tempo, divennero le lingue romanze che conosciamo oggi: italiano, spagnolo, francese, portoghese, rumeno…

Insomma, potremmo dire che italiano e spagnolo sono come due cugini cresciuti in case diverse ma con la stessa nonna (latina) che preparava pasta e tortillas.

Perché si assomigliano?

Le somiglianze tra italiano e spagnolo sono numerose e vanno da aspetti lessicali a strutture grammaticali comuni. Ecco qualche esempio che fa sorridere chi prova a impararle entrambe:

  • Parole simili (ma non identiche):

    • Famigliafamilia

    • Studenteestudiante

    • Importanteimportante (qui è facile!)

    • Bibliotecabiblioteca (ma attenzione: non è una discoteca con libri!)

Queste affinità rendono le due lingue mutuamente intelligibili, almeno fino a un certo punto. Chi parla italiano spesso riesce a capire un testo in spagnolo anche senza averlo mai studiato. Ma capirlo e parlarlo bene sono due cose diverse…

Quando la S non basta (ahimè!)

Come anticipavo all’inizio, molti italiani pensano di poter improvvisare lo spagnolo aggiungendo una “S” in fondo alle parole. Io sono stancoS”, “Andiamo al ristoranteS”, “Ho una macchina rossaS”e via così. Se bastasse questo, sarebbero tutti fluenti! Purtroppo, lo spagnolo ha le sue regole (e anche un certo orgoglio), e non gradisce troppo le imitazioni.

E poi ci sono i falsi amici: parole simili che significano tutt’altro.

  • Burro (IT: prodotto alimentare, ES: asino)

  • Embarazada (ES: incinta, IT: imbarazzata… occhio quindi a non dire “Estoy embarazada” se stai provando vergogna, oops!)

Le differenze che contano

Vediamo alcune differenze chiave tra italiano e spagnolo che possono creare confusione, ma anche rendere il confronto affascinante.

1. Pronuncia

  • In spagnolo, la “J” si pronuncia come una “h” aspirata (José → [ho-sé]).

  • La “LL” in alcune varianti si pronuncia come una “y” inglese (llave → [ya-ve]).

  • L’italiano è più “morbido” e musicale, mentre lo spagnolo può sembrare più “secco” e ritmato.

2. Uso dei pronomi

  • In spagnolo si omette spesso il soggetto, proprio come in italiano. Ma lo spagnolo differenzia tra “tú” e “usted”, mentre l’italiano usa “tu” e “lei” in modo leggermente diverso.

3. Verbi e tempi verbali

  • Lo spagnolo usa più frequentemente il pretérito indefinido (hablé, comí, viví) rispetto all’italiano, che spesso preferisce il passato prossimo (ho parlato, ho mangiato, ho vissuto).

  • Il congiuntivo spagnolo ha regole simili, ma tempi e usi possono variare.

Conclusione: simili ma non identiche

Italiano e spagnolo sono due lingue meravigliose che condividono un passato comune, una musicalità affascinante e una grammatica che, pur con le sue sfide, può diventare un terreno familiare per chi ama le lingue romanze. Ma guai a pensare che basti italianizzare qualche parola per cavarsela in spagnolo! La traduzione non sarebbe così complessa…

In fin dei conti, imparare una lingua è come entrare in una cultura: richiede curiosità, rispetto e un pizzico di umiltà (e magari anche qualche risata lungo il percorso).