vita da freelance

Oggi festeggio il mio primo anno di vita da freelance.

Esattamente un anno fa ho deciso che avrei cambiato percorso lavorativo e mi sono lanciata in una nuova avventura: il lavoro e la vita da freelance.

Mi sono quindi licenziata, dopo dieci bellissimi anni in un’azienda della mia zona, e ho aperto la partita iva per lavorare come freelance, nel settore della traduzione.

Non che mi trovassi nella solita situazione di insoddisfazione, anzi. Avevo un ottimo lavoro, un’ottima posizione di responsabilità ma mi sono trovata in un momento di sfida con me stessa, spinta dall’esigenza di mettermi alla prova.

Fin dove posso arrivare? Posso riuscire ad alzare l’asticella dei miei limiti, ogni giorno, imparando cose nuove su me stessa e cucendomi addosso una figura professionale da sola, con le mie forze?

Così, ho preso la decisione di iniziare una nuova vita da freelance: ho preparato un business plan, mi sono prefissata degli obiettivi, una routine giornaliera e ho aperto la partita IVA.

Certo, non avrei mai pensato che di lì a pochi giorni sarebbe scoppiata una pandemia mondiale. Non nascondo di essere stata sovrastata da un senso di preoccupazione misto a terrore nei giorni successivi. Poi, però, ho pensato che il passo più difficile l’avevo fatto e che, in un modo o nell’altro, dovevo andare avanti.

E ad oggi, nonostante tutto, sai cosa penso? Che rifarei quella scelta.

Fino ad oggi è stato un percorso di alti e bassi, di formazione personale e professionale ma quello che ho costruito in quest’anno mi piace e ne sono contenta.

La candelina su questa torta di compleanno sarà anche solo una ma è brillante e bellissima.

Cosa porto a casa da questo primo anno di lavoro e vita da freelance?

  • ho capito qual è il mio target di clienti e quali sono gli aspetti del mio lavoro a cui tengo e che mi appassionano.
  • dopo aver dedicato del tempo alla pianificazione dell’attività, sono partita in pompa magna con una serie di servizi di traduzione, per andare poi a scremarli nel tempo, tenendo solo ciò che mi piace fare e che mi riesce bene.
  • ho conosciuto freelance e imprenditori, dai quali imparare tanto e che sono stati in più di un’occasione una fonte di ispirazione
  • sono diventata una organizzatrice compulsiva, più di quanto lo fossi prima e ho definito gli strumenti del mio lavoro: pc, agenda (cartacea e digitale), cellulare, to do list, una serie infinite di tazze per altrettante quantità di thé, tisane e caffè, n quaderni e cuffiette.
  • ho iniziato alcune collaborazioni con freelance che stimo moltissimo
  • infine, ho imparato a non nascondere ciò che sono per timore di non piacere. Amo la Disney e il cinema alla follia, viaggiare, dipingere, il Natale, la mia famiglia, caffé, thé, tisane e tutto ciò che luccica. Questa sono io e ciò ha portato alla definizione del mio lavoro e, con esso, al mio logo: una lampadina, a ricordare le brillanti idee che porto alle tue traduzioni.

Com’era la mia vita da freelance nei primi tempi?

Quando ho iniziato a lavorare da freelance, a causa della pandemia, mi sono isolata come tutti quanti.

Per me che mi stavo approcciando ad un nuovo mondo e ad una nuova attività, però è stato facile, almeno inizialmente. Lavoravo tranquilla, in una stanza della casa che avevo adibito ad ufficio, ottenevo lavori grazie a internet e alla promozione che stavo facendo, li consegnavo e tutto filava liscio.

Non avevo però stimoli esterni, modo di confrontarmi con qualcuno su quello che stavo mettendo in piedi e possibilità di imparare da altri. Con il passare dei mesi sono passata a lavorare in tuta, e poi in pigiama, dalla scrivania al divano. In quel momento ho realizzato che quello non era il modo migliore per approcciarmi alla mia nuova vita lavorativa da freelance.

Ho iniziato a frequentare, anche se solo online, gruppi di freelance e di network. Mi sono aperta al mondo…e con nuove conoscenze sono arrivate nuove idee ed ispirazioni, collaborazioni e lavori.
Pensare di far tutto da sola non è la chiave giusta per il successo. La chiave giusta è confrontarsi, mettersi in discussione, imparare e collaborare da altri che svolgono questa vita freelance da più tempo. Essere aperti al costante cambiamento e alle novità.

La strada è ancora lunga e giorno per giorno la sto costruendo.
Condividiamo pensieri e mi segui in questo percorso?