Ieri, assolutamente per caso, mi sono imbattuta in questa traduzione. L’ho trovata sul retro di un barattolo di silicone che mi serviva per un lavoretto di ristrutturazione casalingo e ripeto, appunto per caso, perchè io a maneggiare silicone non è che sia proprio bravissima…

Nel leggerla mi sono fatta due risate. Tralasciando gli orrori di ortografia (che come sapete da un precedente post mi fanno gelare il sangue nelle vene) come “svilupato per”, “ripara le foraturo” e “sigillante non si ghiacciare”, mi ha fatta veramente morire dal ridere questa frase:

“Non ingerire- In caso di ingestione non farsi vomitare ma consultare immediatamente un dottore”.

A parte lo schifo, è evidente che nessuno “si faccia vomitare” in lingua italiana e che questo sia ovviamente un tipico errore di traduzione.

Questo succede in due casi:

  • ci si affida ad un traduttore automatico con la convinzione che questo sappia tradurre alla pari di un traduttore “umano”
  • si collabora, sì, con un traduttore che è però straniero e che non conosce la lingua in modo approfondito (dagli errori grammaticali sparsi qui e là azzarderei un proprio per nulla) e nonostante ciò si propone come traduttore italiano. Oppure è un traduttore che si è proposto a basse tariffe e ha svolto il lavoro con bassa qualità e attenzione.

Entrambi i casi hanno in comune il Cliente che sceglie il risparmio.

Conviene risparmiare a discapito dell’immagine del proprio prodotto? Sia che si tratti di avvertenze, come in questo caso che in altri la traduzione è comunque un testo che rimane scritto nero su bianco.

La traduzione è al pari di qualsiasi altro servizio: quello di packaging, di costruzione del sito, di ideazione del logo e del branding. È immagine.

Nel caso specifico questa traduzione malfatta non mi avrebbe fatta desistere dal comprare questo prodotto perchè lo scopo del barattolo di silicone non è certo che abbia delle belle avvertenze sul retro. Se si fosse però trattato di un sito internet? O di un libro o di un volantino? Se aveste letto degli errori nei sottotitoli di un film? E in una pubblicità? L’effetto sul lettore sarebbe stato totalmente diverso e nei casi sopra, come in molti altri che non ho citato, incentiverebbero a cercare qualcosa di più appropriato e di più curato.

Quindi mi sono chiesta, possono un traduttore automatico o un traduttore a basso costo svolgere lo stesso lavoro di un traduttore umano e professionale che richiede come onorario quello che gli spetta per il tempo speso ed il lavoro svolto?

No, non possono.

Il traduttore automatico è una macchina e per quanto ci si impegni ad allenarla, ad inserire al suo interno nuove terminologie, non sarà mai come un traduttore umano che interpreta e ben capisce le sfumature delle parole, le espressioni idiomatiche e che riesce a renderle in un’altra lingua senza errori di forma e di contenuto. Capita così anche per i chatbot: sono macchine stupende e, da nerd quale sono, ho anche avuto il piacere di approcciarmi ad uno di questi meccanismi da vicino. Affidarsi alla tecnologia è innovativo, utile ed interessante ma questa non potrà mai davvero rimpiazzare l’apporto che solo un umano riesce a dare. Utile è invece il matrimonio tra le due cose. Lo facciamo anche noi traduttori ad esempio che a seconda della propria specializzazione e dai lavori in carico lavoriamo con i CAT tools, programmi che ci aiutano nella traduzione.

E un traduttore che offre un servizio a costo minimo può offrire qualità? Nemmeno.

Ad un basso costo non si potrà mai rendere un buon servizio a livello qualitativo, dettagliato, attento e preciso. Per questo ci vogliono diverse ore e/o giorni di lavoro e se l’onorario finale non corrisponde al tempo e al lavoro impiegato, chiaramente il gioco non vale la candela. Perchè spendere 100 ore di lavoro se solamente la metà vengono retribuite? D’altraparte nessuno lavora per hobby.

Il trucco sta nel bilanciare tariffe e valore, senza eccedere da una o dall’altra parte.

Noi traduttori, nello specifico, non abbiamo una tabella ufficiale di tariffe e possiamo stilarle in modo indipendente. Utile può essere prendere come riferimento le indicazioni pubblicate dalle Associazioni dei Traduttori o da colleghi del settore senza dimenticare mai la regola più importante: non sminuire la professionalità acquisita nel tempo.

Come ha detto più volte la mia mentore (ciao Francesca Manicardi!), con tariffe basse è poi più difficile in futuro proporre tariffe maggiori e più idonee alle proprie capacità. Non si risulterà capaci nè prima nè dopo, quando bisognerà spiegare al Cliente il motivo del “salto” di tariffario. E statene certi, molto difficilmente lo capirà.

Io intanto finisco il lavoretto di ristrutturazione e torno al mio barattolino di silicone che tanto mi ha fatto ridere.

#staysafe!

Eleonora